
Stefanie Andolfato
Un incarico complesso, tra vincoli e dialogo con il paesaggio
Il committente, Chinesport S.p.A., ha richiesto la trasformazione dell’intera corte di via Fabio di Maniago n.7 in un nuovo polo a uso direzionale. L’intervento ricadeva in un’area soggetta a tutela paesaggistica, per la presenza della vicina roggia di Palma: un vincolo che ha richiesto particolare attenzione nella scelta dei materiali e nella definizione dell’immagine complessiva dell’edificio. Le richieste principali riguardavano:
- l’utilizzo di un materiale per facciata che dialogasse armoniosamente con il contesto,
- la realizzazione di una facciata ventilata durevole e stabile nel tempo,
- il mantenimento di forometrie e materiali originali sulla facciata posteriore, prospiciente a un condominio, che è stata ricostruita con cappotto e finitura a intonaco per rispettare l’esistente.

Stefanie Andolfato
Un progetto che gioca su volumi, leggerezza e matericità
L’edificio si articola in due volumi rettangolari sovrapposti, distinti per linguaggio e materiali.
A completare il progetto, la copertura piana del corpo superiore è stata trasformata in un tetto verde fruibile, un luogo di sosta e socialità sopraelevato che introduce una dimensione paesaggistica contemporanea e sostenibile.
- Il volume superiore, rivestito con doghe verticali lisce e ritmate, si presenta leggero, contemporaneo e dinamico. Le ombre generate dall’aggetto conferiscono alla struttura una qualità quasi sospesa, rendendo il corpo architettonico visivamente slanciato e arioso.
- Il basamento, invece, appare solido e radicato al terreno. Le ampie superfici vetrate creano continuità tra interno ed esterno e suggeriscono una vocazione più aperta e accogliente degli spazi al piano terra.
A completare il progetto, la copertura piana del corpo superiore è stata trasformata in un tetto verde fruibile, un luogo di sosta e socialità sopraelevato che introduce una dimensione paesaggistica contemporanea e sostenibile.

Stefanie Andolfato
La scelta dei materiali: estetica, prestazioni e armonia con il contesto
Il fabbricato, inserito all’interno di una corte privata e visibile solo da punti di vista secondari, richiedeva un approccio architettonico misurato e coerente. Per questo è stata privilegiata una palette materica che includesse:
Il rivestimento principale scelto per le facciate sud e ovest è un pannello composito in alluminio – finitura gold metallic, capace di riflettere delicatamente i colori dell’ambiente circostante e variare la propria tonalità a seconda della luce e delle condizioni atmosferiche.
La selezione del materiale ha seguito un percorso evolutivo:
- pannelli in lamiera color ottone naturale,
- intonaci chiari sui prospetti nord,
- copertura verde.
Il rivestimento principale scelto per le facciate sud e ovest è un pannello composito in alluminio – finitura gold metallic, capace di riflettere delicatamente i colori dell’ambiente circostante e variare la propria tonalità a seconda della luce e delle condizioni atmosferiche.
La selezione del materiale ha seguito un percorso evolutivo:
- Prima ipotesi: rivestimento in policarbonato alveolare, in linea con la precedente destinazione d’uso a uffici e reparti aziendali.
- Cambio destinazione a direzionale: necessità di materiali più pregiati e coerenti con la nuova funzione.
- Prima scelta: pannelli in ottone naturale TECU® Brass, per l’unicità del materiale e le sue evoluzioni cromatiche nel tempo.
- Scelta finale: pannello composito in alluminio – finitura gold metallic, che riproduce l’effetto estetico del TECU® Brass con un costo più contenuto e una maggiore facilità applicativa.