Luce, matericità e paesaggio: la trasformazione della Corte Chinesport a Udine

Luce, matericità e paesaggio: la trasformazione della Corte Chinesport a Udine

Stefanie Andolfato
La riqualificazione della Corte Chinesport a Udine rappresenta un intervento architettonico di ampio respiro, che ha trasformato un complesso esistente in un moderno edificio a destinazione direzionale, capace di dialogare con il contesto urbano e paesaggistico in cui è inserito. Un percorso progettuale articolato, iniziato nel 2018 con i primi studi di fattibilità, ha attraversato diverse fasi di approvazione e definizione fino all’avvio del cantiere il 9 settembre 2022, per concludersi con la consegna parziale dei lavori il 7 febbraio 2025.
Stefanie Andolfato

Un incarico complesso, tra vincoli e dialogo con il paesaggio

Il committente, Chinesport S.p.A., ha richiesto la trasformazione dell’intera corte di via Fabio di Maniago n.7 in un nuovo polo a uso direzionale. L’intervento ricadeva in un’area soggetta a tutela paesaggistica, per la presenza della vicina roggia di Palma: un vincolo che ha richiesto particolare attenzione nella scelta dei materiali e nella definizione dell’immagine complessiva dell’edificio. Le richieste principali riguardavano:
  • l’utilizzo di un materiale per facciata che dialogasse armoniosamente con il contesto,
  • la realizzazione di una facciata ventilata durevole e stabile nel tempo,
  • il mantenimento di forometrie e materiali originali sulla facciata posteriore, prospiciente a un condominio, che è stata ricostruita con cappotto e finitura a intonaco per rispettare l’esistente.
Solo le tre facciate interne alla corte sono state interamente riprogettate e rivestite, mentre il retro ha conservato il linguaggio originario, come richiesto dagli enti preposti.
 
Stefanie Andolfato

Un progetto che gioca su volumi, leggerezza e matericità

L’edificio si articola in due volumi rettangolari sovrapposti, distinti per linguaggio e materiali.
  • Il volume superiore, rivestito con doghe verticali lisce e ritmate, si presenta leggero, contemporaneo e dinamico. Le ombre generate dall’aggetto conferiscono alla struttura una qualità quasi sospesa, rendendo il corpo architettonico visivamente slanciato e arioso.
  • Il basamento, invece, appare solido e radicato al terreno. Le ampie superfici vetrate creano continuità tra interno ed esterno e suggeriscono una vocazione più aperta e accogliente degli spazi al piano terra.
Il contrasto tra i due volumi sottolinea la gerarchia funzionale dell’edificio: trasparenza e relazione al piano terra, riservatezza e rigore al piano superiore.
A completare il progetto, la copertura piana del corpo superiore è stata trasformata in un tetto verde fruibile, un luogo di sosta e socialità sopraelevato che introduce una dimensione paesaggistica contemporanea e sostenibile.
Stefanie Andolfato

La scelta dei materiali: estetica, prestazioni e armonia con il contesto

Il fabbricato, inserito all’interno di una corte privata e visibile solo da punti di vista secondari, richiedeva un approccio architettonico misurato e coerente. Per questo è stata privilegiata una palette materica che includesse:
  • pannelli in lamiera color ottone naturale,
  • intonaci chiari sui prospetti nord,
  • copertura verde.
Questi elementi contribuiscono complessivamente a una riqualificazione armoniosa e contemporanea del complesso.
Il rivestimento principale scelto per le facciate sud e ovest è un pannello composito in alluminio – finitura gold metallic, capace di riflettere delicatamente i colori dell’ambiente circostante e variare la propria tonalità a seconda della luce e delle condizioni atmosferiche.
La selezione del materiale ha seguito un percorso evolutivo:
  1. Prima ipotesi: rivestimento in policarbonato alveolare, in linea con la precedente destinazione d’uso a uffici e reparti aziendali.
  2. Cambio destinazione a direzionale: necessità di materiali più pregiati e coerenti con la nuova funzione.
  3. Prima scelta: pannelli in ottone naturale TECU® Brass, per l’unicità del materiale e le sue evoluzioni cromatiche nel tempo.
  4. Scelta finale: pannello composito in alluminio – finitura gold metallic, che riproduce l’effetto estetico del TECU® Brass con un costo più contenuto e una maggiore facilità applicativa.
La decisione è stata condivisa in fase di progetto definitivo, insieme alla committenza e alle commissioni paesaggistiche ed edilizie.
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